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“SONO STATO FIN TROPPO ACCOMODANTE. CHI NON HA ABBASTANZA CORAGGIO, FACCIA LE VALIGIE E SE NE VADA SUBITO!” Furioso nello spogliatoio, il mister Chivu ha deciso di avviare una drastica epurazione della rosa in questa finestra di mercato invernale per ricostruire la squadra. Ha annunciato l’elenco di quattro giocatori che ormai non rientrano più nei piani dell’Inter Milan e che sono destinati a partire a gennaio. ECCO LA LISTA DEI CALCIATORI COSTRETTI A LASCIARE LA SQUADRA…

“SONO STATO FIN TROPPO ACCOMODANTE. CHI NON HA ABBASTANZA CORAGGIO, FACCIA LE VALIGIE E SE NE VADA SUBITO!” Furioso nello spogliatoio, il mister Chivu ha deciso di avviare una drastica epurazione della rosa in questa finestra di mercato invernale per ricostruire la squadra. Ha annunciato l’elenco di quattro giocatori che ormai non rientrano più nei piani dell’Inter Milan e che sono destinati a partire a gennaio. ECCO LA LISTA DEI CALCIATORI COSTRETTI A LASCIARE LA SQUADRA…

kavilhoang
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“SONO STATO FIN TROPPO ACCOMODANTE. CHI NON HA ABBASTANZA CORAGGIO, FACCIA LE VALIGIE E SE NE VADA SUBITO!” Con questa frase brutale, pronunciata in uno spogliatoio trasformato in una tempesta emotiva, Cristian Chivu ha scosso l’intero ambiente nerazzurro.

Non si è trattato di un semplice sfogo di frustrazione: il tecnico dell’Inter ha dato il via a un processo di ricostruzione che, nelle sue intenzioni, deve riportare disciplina, identità, fame e carattere in una squadra che, nelle ultime settimane, ha mostrato segnali evidenti di cedimento mentale.

La decisione, secondo quanto trapela da fonti interne, non è arrivata a freddo. Da tempo Chivu osservava atteggiamenti che non rispecchiavano lo spirito dell’Inter, un club abituato storicamente a combattere fino all’ultimo respiro.

Quando l’allenatore ha chiuso la porta dello spogliatoio dopo la partita incriminata, nessuno immaginava che stesse per esplodere una vera e propria rivoluzione. Davanti alla squadra riunita, Chivu ha parlato con voce ferma, senza urlare ma con quella calma terribile che spesso fa più paura delle urla.

Ha detto di essersi fidato troppo, di aver concesso margini di errore che ora si sono trasformati in debolezze strutturali. Ha accusato apertamente alcuni giocatori di non possedere più la determinazione necessaria per indossare una maglia come quella nerazzurra.

Poi è arrivata la frase che ha congelato tutti: «Chi non ha abbastanza coraggio, faccia le valigie e se ne vada subito».

Quella frase non era solo uno sfogo: era un verdetto. E il verdetto è diventato ufficiale poche ore dopo, quando Chivu ha comunicato alla dirigenza e poi allo spogliatoio una lista di quattro giocatori che non rientrano più nel progetto tecnico.

Una lista che farà discutere, che aprirà ferite e che sicuramente cambierà gli equilibri del mercato invernale. Le identità dei giocatori verranno rese pubbliche nelle prossime ore, ma le anticipazioni parlano di nomi pesanti, calciatori che da tempo oscillavano tra prestazioni deludenti, problemi caratteriali e disallineamenti tattici.

Secondo quanto filtra dai corridoi della Pinetina, il primo della lista sarebbe un centrocampista che da mesi non riesce più a incidere.

Chivu avrebbe apprezzato inizialmente la sua capacità di palleggio e la visione di gioco, ma ciò che gli contesterebbe è la totale mancanza di intensità e la scarsa disposizione al sacrificio.

In una squadra in cui si corre, si pressa e si combatte su ogni pallone, la sua figura sarebbe diventata un punto debole visibile a occhio nudo. Non stupisce, quindi, che sia considerato il principale sacrificabile.

Il secondo nome riguarda un difensore, uno dei più esperti, che negli ultimi mesi ha commesso errori determinanti in partite cruciali. Non si tratta solo di prestazioni negative: Chivu è rimasto colpito anche da alcuni comportamenti fuori dal campo, episodi incomprensibili per un calciatore con quel curriculum.

L’allenatore ritiene che un leader debba essere irreprensibile e che la squadra non possa permettersi figure che destabilizzano il gruppo. La sua partenza, secondo alcune fonti, potrebbe addirittura essere anticipata rispetto alla finestra ufficiale di gennaio, se dovesse arrivare un’offerta adeguata.

Il terzo giocatore è un attaccante, uno di quelli che avrebbe dovuto portare fantasia e imprevedibilità, ma che invece ha collezionato più polemiche che gol. Chivu, che pretende una disciplina ferrea in fase di non possesso, non avrebbe sopportato il suo atteggiamento svogliato.

Nei match più delicati, anziché emergere, sarebbe scomparso completamente, diventando un peso tattico. Da tempo l’allenatore chiedeva una scossa, ma non avendola vista, ha deciso di inserirlo tra i partenti.

Il quarto nome, il più sorprendente, è quello di un giovane talento del vivaio. Un ragazzo con qualità enormi, ma che non avrebbe mostrato la maturità necessaria per affrontare la pressione del calcio d’élite. Chivu, che conosce bene il settore giovanile, avrebbe tentato più volte di indirizzarlo, ma senza riscontri.

La scelta è stata dolorosa, ma inevitabile: il tecnico ritiene che sia meglio farlo crescere altrove, lontano da un ambiente che pretende immediatezza di rendimento.

A questo punto, la domanda che tutti si pongono è: cosa succederà ora? La rivoluzione di Chivu non si ferma alle cessioni. L’allenatore avrebbe chiesto rinforzi mirati, non necessariamente nomi di grido, ma calciatori affamati, pronti a sudare la maglia come se fosse un’estensione della propria pelle.

Uomini prima ancora che atleti. La dirigenza, colpita dalla lucidità del tecnico nonostante il tono duro, sembra intenzionata ad appoggiarlo completamente.

Il messaggio è chiaro: l’Inter che uscirà dal mercato di gennaio non sarà più la stessa. Sarà una squadra ridisegnata, alleggerita, forse più giovane, ma senz’altro più determinata.

Chivu vuole un gruppo che non abbia paura, che non cerchi alibi, che affronti ogni partita come una battaglia da vincere con coraggio e orgoglio.

E mentre i tifosi attendono di conoscere ufficialmente i quattro nomi della famosa lista, una cosa è certa: il vento è cambiato. E con Chivu al timone, chi non è pronto a navigare nella tempesta non troverà posto sulla nave nerazzurra.